
S’AINU ORRIADORE
- Scano di Montiferro, Sardegna
Ascolta l'audio descrizione

S'Ainu Orriadore è un’espressione sarda che indicata l’asino che raglia, ma è anche una figura demonica della tradizione di Scano di Montefierrro rimasta per decenni nel dimenticatoio e ripotata in auge dal 1994 in occasione del Carnevale tradizionale locale, grazie all’azione sinergica di alcuni studiosi di storia locale.
La leggenda vuole che in prossimità della morte di qualcuno il diavolo si prensenti sul letto di morte del malcapitato per reclamarne l’anima. A volte ha l’aspetto di un asino, a volte quelle di un cane con le zampe d’asino, a volte quelle di un bue con le zampe di gallo. La maschera, molto suggeistiva, è realizzata con le ossa del bacino di un asino, di un bue o di una vacca. Grazie ad una imbragatura di tiranti in pelle custodisce il volto dei mascherati.
Il nome che assume la maschera del costume è "Sa carruga". Sulla maschera viene posto un copricapo in pelle scura di capra. Il vestito è una mastrucca a mezza manica, denominata “Sa zimarra”, lunga fino a metà gamba e realizzata con pelle di ariete dal colore chiaro. I pantaloni, "Sos calzones", sono realizzati in fustagno o velluto nero. Gli scarponi di colore nero, prodotti artigianalmente in cuoio ingrassato, sono legati con dei "Sas corrias" in pelle.
A completamento del costume ci sono "Cadenas", "Sonazzas" e "Fuste" (catene, campanacci e un bastone) che vengono utilizzati per rievocare quei suoni particolari che un tempo incutevano tra la gente paura e terrore.
Il Museo Alessandrino della Maschere nasce per ospitare Storia, storie, folklore e testimonianze dei più importanti e antichi carnevali tradizionali d’Italia, forte di un’attenzione particolare rivolta proprio al carnevale alessandrino e alle sue maschere caratteristiche: i Połëcënellë Bielle, i Połëcënellë Brut’, la Coremme e l’Ursë.